domenica 29 luglio 2007

Ready to go!



Sono pronta per partire, mercoledì da Bergamo avrò il mio volo per Stoccolma, dove incontrerò Audrey e viaggeremo per una settimana insieme in Svezia. E poi al mio ritorno l'otto di agosto mi aspetta Siracusa. Andrò al mare in Sicilia per quasi tre settimane. Cercherò di mantenermi in contatto scrivendo sul blog e mettendo immagini. Porterò il computer tra le onde e dal materassino vi racconterò le mie avventure!Buona estate a tutti miei cari! Avremo tante cose da raccontarci al ritorno!

mercoledì 18 luglio 2007

L'amore ai tempi di Zelig


Ieri sera non riuscivo a prendere sonno per il troppo caldo. E allora ho letto molto. Mi è capitato tra le mani un intervista ad Adriana Cavarero, filosofa italiana. Strano...una filosofa...si.

Si parlava di amore e di rapporti di coppia. Quello che la signora dice mi trova perfettamente d'accordo.

La Cavarero sostiene che, compresse nello spazio angusto del precariato sentimentale ed economico, le nuove coppie si dovranno inventare nuovi linguaggi e nuovi modi di stare insieme. E si chiede come riusciremo a contemplare modelli inediti di amori instabili insieme alle fantasie e alle immagini che dentro di noi continuano a generare aspettative e bisogni tipo amore romantico dell'ottocento? Secondo lei ciò che rende infelici le coppie, e soprattutto le donne, è un eccessivo investimento in un concetto idealizzato d'amore. Per cui la coppia è un valore di per se, indipendentemente dalle vite dei singoli che la compongono. E il significato della propria esistenza dipenderà dalla capacità di costruire una vita a due durevole e appagante, dalla possibilità di "amare per sempre". Questa cosa anche per me è inattuabile. Non c'è nulla di piu sbagliato che vivere la propria vita e crearsi una identità concentrandosi solo sul rapporto a due e sulla sua realizzazione. Quanti milioni di altri rapporti d'amore e di amicizia e di fiducia possiamo costruirci attorno a noi? La soluzione in verità è proprio quella delle vite parallele, a volte tangenti. Una sorta di esistenza Zelig. Non si tratta di tradire o mettere maschere diverse a seconda dei contesti, ma bensì di costruire tanti percorsi comunicanti o non comunicanti (il lavoro, il compagno, gli amici) che alla fine formano un tessuto unitario. Così si riesce a tentare la perfezione in ognuno degli ambiti della propria esistenza, senza però doverlo fare in assoluto. Oggi sono l'amica perfetta, domani sarò l'amante perfetta, dopodomani la sorella perfetta, o la collega perfetta.


Una volta ho studiato danza con un allieva di Pina Baush. Era un laboratorio estivo a Santarcangelo di Romagna. La maestra spiegava che la base fondamentale dei suoi esercizi era la ricerca dello Squilibrio. Mi spiego meglio. Ciò che portava avanti il movimento era la ricerca di un equilibrio corporeo che però andava sempre perso per essere poi ricomposto. Se si raggiungeva perciò una posizione di equilibrio il nostro obiettivo in realtà era immediatamente la creazione di un ulteriore posizione di squilibrio. Solo così si sarebbe portato avanti un movimento. Solo così si sarebbe creata una danza.

Ecco...quando io ascolto amiche che sono rimaste nel loro piccolo angolo di cielo e se lo fanno tutt'ora bastare...ecco...io a quelle persone care dico...si...ti capisco...ma io preferisco ricercare lo squilibrio. Sarà più faticoso. Sarà più snervante. Ma dentro una vita ci sono così tante vite, così tanti pezzi di cielo! Come fai a fermarti a guardarne uno solo? Come fai ad adeguarti ad una idea sola di esistenza, di rapporti, di struttura comportamentale? Si può fare. La maggior parte lo fa. Ma non è detto che siccome lo fanno tutti, questa sia la soluzione migliore.....

Vorrei sapere opinioni anche di altri...

domenica 15 luglio 2007

concertantibus

Vi racconto un po di cose che mi sono accadute in questi giorni.
Questa settimana a Torino c'è stato il festival di musica Traffic. Giovedì sera mi sono fatta trascinare al super mega concerto dei Daft Punk. Non che ne fossi una fan. Non mi piace tanto questa idea di non vederli mai in faccia. E il video del loro singolo "Around the world" mi angosciava moltissimo, soprattutto quando le mummie si mettevano a ballare. Al concerto c'era un mucchio di gente, faceva piuttosto caldo, e il pubblico era composto da gente super tamarra e strafatta. Io ero con Philip e Donato. Donato ha preferito non mettersi troppo nella mischia mentre con Phil assieme all'amico Tino ci siamo buttati nel carnaio di corpi sudati e attaccaticci. Devo dire che lo spettacolo è stato molto bello. I due fratelli Daft Punk erano su una sorta di pulpito triangolare con dei mega schermi su cui erano proiettati giochi di luci e dietro di loro c'erano tanti neon e un'intera parete di lucine. Loro non avevano il capo scoperto ma bensi dei caschi a copertura totale argentati. Devo dire che sembravano una perfetta incarnazione di dei contemporanei. E tutti quanti noi eravamo in adorazione. Nella mischia si è cominciato a ballare sul ritmo sempre piu coinvolgente. Anche noi abbiamo cominciato a ballare e sarebbe stato bello se non fossimo stati importunati da due tizi assurdi. O meglio io...sono stata importunata. Hahah...non mi era mai successo di avere tante mani morte sul mio sedere durante un concerto! Ma non solo io ero la vittima!Anche altre ragazze. Il primo spilungone che ci ha provato è stato spintonato da noi donne come se fosse un birillo e stava così fuori che alla fine è stato assorbito dalla folla vagante. Il secondo è stato ancora piu assurdo e invece di essere alto e stretto era basso e largo. Un vero uomo palla. Ho sentito un pizzicotto sul sedere mi sono voltata e avevo accanto questa palla orripilante sudata con faccia strafatta sorridente e languida. L'ho mandato sedutastante fanculo e ho fatto cambio di posto con Phil, che ci pensasse lui a farlo rotolare. Questo è stato il concerto dei Daft Punk. Bello....Avere il mio sedere a disposizione del pubblico! Gli uomini sono assurdi!
Invece ieri sera siamo andati al concerto di Anthony and the Johnson e poi abbiamo guardato anche quello di Battiato.
Devo ringraziare Philip di avermi fatto conoscere Anthony. E invito tutti a ascoltarlo. Siamo arrivati sotto la palco che era il tramonto. Solito carnaio di gente ubriaca e ignorante mentre sul palco c'era quest'uomo con i capelli neri, lunghi, un po sporchi. Il viso un grosso, forse un po gonfio. Con doppio mento accentuato. Vestito di nero, con un solo un po di colore attorno al collo. Beh, è stato un colpo di fulmine! Un corpo che oserei dire sgraziato da cui usciva un suono profondo, coinvolgente, emozionante, commovente. La sua voce così sofferta e vissuta mi ha rapito e mi sono ritrovata a sentire un brivido giù per la schiena. Anche se la gente attorno si faceva i cavoli propri, parlava al telefono, lo denigrava per il suo aspetto, si fumava un sigaretta, in quel momento sembrava che esistessimo al mondo solo io e lui e la sua voce. E' stato un rapimento astrale, e mi sono messa a piangere. Stupidamente, infantilmente, spiritualmente. Ma l'ho fatto. In mezzo alla mischia. Lui mi inteneriva e scioglieva dentro. E quando alla fine delle canzoni molti lo applaudivano, era quasi imbarazzato e incredulo. Questo lo ha reso ancora piu speciale e dolce ai miei occhi. Insomma, un vero innamoramento.
Ecco il link per vedere un po di video di lui e sentire la sua voce.

lunedì 9 luglio 2007

Il giorno in cui la vita cambia...


Respira..hai solo passato una possibilità...magari è meglio così no? Che cosa c'è dentro la parola occasione? Sembrerebbe una cosa in svendita e se si prende l'occasione sbagliata si rischia di svendere la propria vita...forse ha ragione mia madre: ti perdi a filosofeggiare. La vita è come la musica, ritmi diversi, note che non percepiamo se non inconsciamente ma ci sono, non le riconosciamo. Ascolta i ritmi di tutte le cose che ti stanno attorno... e non è che siano buoni o cattivi, basta che tu ne sia consapevole.
Progettare non è solo tempo che verrà è anche il tempo che si passa al fianco di un desiderio, è abitare , è vivere il tempo. Progettare è creare tempo. Non consumarlo. Sono le relazioni gli autori del progetto, le relazioni tra le persone. Chi vive isolato perde il senso del tempo. Il tempo è relazione.
Mi sembra sempre che gli altri ce la facciano e io no, mi sento inferiore, a volte sento un'invidia terribile che mi impedisce di stare semplicemente con gli altri, invece di pensare a chi ho davanti penso a me stessa, a quanto mi piacerebbe essere loro, mi sembra sempre che mi si chieda di dimostare qualcosa, per impressionare. E il tempo è poco, a te non è mai capitato?
No a me non è mai capitato. E comunque forse è solo un'impressione che gli altri ce la facciano. E cosa vuol dire farcela?Tu vedi sicurezza e non vedi la fatica che richiede lo stare nel ritmo di chi ce la fa a entrare nel mondo sfavillante del successo. Ma non è naturale! Ci si può far male per non avere l'impressione di rimanere un passo indietro. E' dai ritmi diversi di ognuno che nasce la musica, mettendoli assime. Ogni musica è diversa. E i ritmi possono cambiare. Ma i ritmi li decidi tu.
Respira...è solo passata una possibilità. Se l'occasione passa forse era solo un'occasione che non ti corrispondeva, non rispondeva al tuo cuore. Lasciala andare. A volte le possibilità sono solo brecce su mondi altri che non ci riguardano. Ma come lo sappiamo che non ci riguardano?Il ritmo della tua vita lo decidi tu che suoni.
L'importante è starci sempre dentro, altrimenti ti addormenti, ti assopisci, ti intontisci.
Un sacco di persone intorno a me suonano sempre le stesse cadenze nella propria esistenza e mi fanno paura e ho paura che ipnotizzino anche me, io voglio continuare a sentire tutti gli strumenti che suonano, sentire le differenze tra un ritmo e l'altro, Io voglio conoscere il valore delle pause, io voglio vivere nelle pause.
Ma io non ho tempo per le pause, ho già quasi trent'anni, iniziano a comparire le prime rughe intorno agli occhi, non ho un lavoro, non ho un ragazzo, nulla di normale, non posso permettermele le rughe! E neanche le pause.
Prendi un albero a trent'anni è giovanissimo no?
Grazie tante ma io mica sono un albero.
E poi le rughe le trovo molto delicate e affascinanti. Ognuna è un'esperienza che non cancelli e che il tuo corpo ti aiuta a ricordare. Bella o brutta che sia. E' parte di quello che sei e che sei stata.
Io ti dico solo una cosa ancora, lo faccio per te. Se adesso mi guardo indietro e mi chiedo chi sono e che cosa ho fatto, a parte te, mi sembra di avere buttato la vita. Credimi, tu non perdere tempo. Non stare ferma come ho fatto io quarant'anni fa solo perchè ero una moglie, perchè ero una madre. Non accettare di essere fermata.
E' che pensiamo troppo al domani. Col risultato che pensiamo più alla morte che alla vita. Resta qui nel presente. Altrimenti rischi di farti risucchiare da un vortice di tristezza che è solo mentale. Che rende tutto grigio e fa perdere il sapore delle cose.
Che cosa desidero? E tu? Io voglio camminare lentamente anche quando ho fretta. E voglio lasciarmi stupire dalle cose che vedo. Che sento. Che annuso. Io voglio correre e farmi solleticare dall'aria che mi inonda.
Voglio aspettarti ad un angolo della strada e vederti arrivare.
(Testo: "Ritardi" di Chiara d'Ambros)
Dedicato a chi c'è ancora e a chi non c'è più.

martedì 3 luglio 2007

Nina dentro la pancia





Queste foto esclusive sono state fatte mentre Nina era nella pancia della mamma.....che mistero l'avvolgeva!

Il caffè pagato

Oggi ascoltavo Radio3 e c'era una trasmissione sul caffè. Dicevano cose interessanti ma quella che mi ha colpito di piu è la storia del caffè pagato. Che io proprio non conoscevo. Ho scoperto che in moltissimi bar di Napoli uno, al momento di pagare, dichiara: "Un caffè pagato!" (o un capuccino, o un thè, o una brioches, o un panino, o una qualsiasi altra cosa). Vuol dire che uno lascia un caffè pagato (o un capuccino, o un thè, o un panino, e così via) ad un barbone o ad un extracomunitario, o ad un povero o a una qualsiasi persona che ha bisogno o che vive per strada. Senza sapere chi andrà a beneficiarne e senza che chi ne beneficia sappia a chi lo deve.Questo "movimento" di carità anonima è stato lanciato da un tizio anonimo anni fà e poi è dilagato anonimamente in tutta la città. Bello no? Chissà se vale anche per il caffè alpino che viene fatto mettendo al posto dell'acqua della grappa pura!!