domenica 17 giugno 2007

Un bar chiamato Nirvana


Avete presente quando si raggiunge uno stato di grazia, una pace con se stessi e con ciò che ci circonda? Quando si dice vorrei che questo momento non finisse mai? A me è capitato in questi giorni...ho conosciuto il nirvana nel baretto del cinema Bonlieu nel paesino di Annecy. Si non ho piu scritto sul blog perchè sono stata in Francia ad Annecy per il Festival di animazione. Il Festival è un bell'evento in cui ragazzi da tutto il mondo si riuniscono per condividere la loro passione per il mondo dell'animazione. E' uno di quei momenti in cui il mondo gira proprio come dovrebbe girare. Io l'ho capito una sera in cui stavo seduta sul davanzale sotto i finestroni del cinema Bonlieu. Ero sola. Ero uscita un po prima dalle proiezioni e aspettavo la mia amica Audrey. Davanti a me il baretto del cinema, ornato da belle luci aranciate e da una foto grande con un bicchiere di plastica con pesciolini rossi. Osservavo in silenzio, in meditazione. Vedevo ragazzi biondi, mori, rossi, con occhi a mandorla o carnagione scura, vestiti in maniera rilassata ma anche creativamente azzardata, che chiaccheravano serenamente, bevevano una birra , canticchiavano o guardavano il computer connesso ad internet via wireless. E una pace, una soddisfazione incredibile è entrata nell'animo. Potevo chiaccherare con giapponesi, tedeschi, americani, australiani e israeliani se avessi voluto, perchè il mondo intero era li davanti a me, accanto a me, intorno a me. In due passi avrei potuto sentire storie di vite in paesi lontani, avrei potuto raccontare la mia storia, non avrei dovuto dimostrare nulla di speciale perchè nessuno li voleva dimostrare qualcosa di speciale. Solo essere se stessi, in contatto panico col mondo intero. In pace e condivisione culturale e umana. E li ho capito che quello è il mondo che voglio vivere. Che la mia urgenza di sentirmi parte di questa umanità pacifica e creativa è diventata nell'ultimo anno sempre più grande. In questi pochi giorni ho potuto conoscere finlandesi, tedeschi, francesi, cinesi, indiani, americani, iraniani, inglesi, coreani, israeliani. Alcuni solo superficialmente, altri raccontandoci le reciproche vite. Questo è quello che io chiamo uno stato di perfezione. E tutti dovrebbero poter vivere queste occasioni di conoscenza reciproca pacifica, sicuramente questo pazzo mondo andrebbe un po meglio.

1 commento:

ガブ ha detto...

fra, non hai parlato di italiani...hai capito perchè, vero?è l'atmosfera del nostro paese che ci soffoca...a me non va proprio più...