mercoledì 12 settembre 2007

Scandinavian notes


caotic thinking, originally uploaded by la casa a pois.

Ho impiegato un po di giorni per raccogliere i pensieri e raccontare del mio viaggio in Svezia. E' stata un'esperienza così bella da essere al di sopra di ogni mia aspettativa. Non che me ne fossi fatte tantissime, non mi ero veramente immaginata come potesse essere, mi ero informata poco, letto una guida il giorno prima. Ma sentivo dentro un impulso fortissimo ad andarci. Volevo vedere con i miei occhi quella luce di cui mi ero follemente innamorata nelle foto di Camilla Engmann, quei colori brillanti, quell'aria pulita, quel verde così palpabile. E soprattutto volevo vedere l'armonia degli oggetti, la ricerca del perfetto equilibrio tra forme e colori che conoscevo nel suo design e nell'arte di Carl Laarson. Sono andata lassù trasportata da questa necessità di comprensione artistica. Per avere un'armonica esperienza estetica. E così è stato. Ho amato moltissimo la cura dei particolari degli interni, l'uso del legno biondo, la presenza potentissima della natura, con le sue foreste, i suoi laghi e i suoi campi verdi sterminati. Tutti quei paesaggi visti scorrere dalla finestra del treno, quando ci alzavamo io e Audrey nelle primissime ore del mattino, verso le quattro, per prendere i treni e viaggiare chilometri e chilometri.
Ho amato i bambini biondi, e lo stile morbido degli abiti. Mi sono incuriosita per la disperata ricerca del sole, della luce nei mesi estivi. Ho ascoltato racconti di inverni lunghissimi senza luce del giorno, di gite in motoslitta verso casette di legno dove fare saune e poi buttarsi nella neve gelata sotto il cielo dove si muove sinuosa l'aurora boreale. Ho conosciuto finlandesi, serbi, brasiliani, greci. E ho ascoltato i racconti sui loro incontri reciproci. Ho pianto nel vedere con i miei occhi la casa di Carl e Karin Laarson, una delle coppie artistiche che adoro di piu. Percorrere le stanze della loro meravigliosa casa in compagnia del loro bisnipote, un ragazzo di 20 anni che ne parlava come se fossero ancora vivi. Riconoscere perfettamente tutti quei particolari studiati negli acquarelli, un cuscino qui, una tazza là...e percepire l'amore che ha legato nella vita e nell'arte questo uomo e questa donna.
Sono arrivata alla fine di quei sette giorni stremata. Ma proprio quella stanchezza felice di aver fatto tutto il possibile e di poter andare a dormire soddisfatta.

Nessun commento: