I luoghi sono come le persone

"Quando ci avviciniamo a un paesaggio sconosciuto col desiderio di farlo nostro, proviamo lo stesso sciame di emozioni che scopriamo di fronte a chi ci cattura con l'intelligenza dei sensi. Di un luogo ci si può letteralmente innamorare. E poichè i luoghi raccolgono le nostre memorie e i nostri desideri profondi, potremmo dire che si viaggia per scoprire la propria geografia interiore...Il mondo esterno esprime un paesaggio interiore e le emozioni implicano un vero e proprio moto. Sono una topografia ricca di imprevedibili itinerari. Uscire da sè significa immergersi nel flusso e riflusso di questa psicogeografia personale e tuttavia sociale." (G. Bruno, Atlante delle emozioni)
Questa è stata la prima frase che ho letto appena seduta nel treno per Milano. Ho detto tra me e me "Beh cominciamo bene" E Strapp, ho strappato la pagina e me la sono messa in tasca...

Si, sabato mattina sono partita con tutta calma, godendomi questa libertà senza impegni, senza orari, nè rendiconti (solo col pensiero di Nico da solo a casa). Una giornata dedicata a me stessa e a quello che mi piace fare: vedere posti nuovi, passeggiare da sola, vedere arte e magari comprare qualcosa di carino.

Milano mi ha sempre messo un senso di soggezione e anche di fastidio. Non mi piace come città, la trovo grigia e caotica. Mantengo questo pensiero, aggiungendoci anche che trovo insopportabile che tutti siano così snob ma al tempo stesso anche così banali. E la metro è un buco infernale pieno di mostri.

Ma ci ho trovato anche un paio di aspetti positivi.

Innanzitutto la mostra "Street Art Sweet art" è bella, alcune cose sono interessanti, ancora piu interessante è il video-documentario sugli artisti che si puo vedere, in una sala adibita tutta bassetta e bianca con schermo e cuscinoni rossi per terra (dove tutti stavano super svaccati e io guardandoli invidiavo la loro naturalezza in pubblico)
E poi è stato molto bello camminare e arrivare a piedi in centro tra super negozi D & G , Armani, Prada. Voi penserete che io mi fermavo a guardare gli abiti, le vetrine, i lussi? NO! Io mi guardavo i commessi!!Eddai vengono scelti apposta quelli bòni!

Comunque tra una strada grigia e l'altra, vedendo scorrere tutte ste tipe dal passo lungo con trench aperto, occhiali da sole, borsa vuitton e telefonino all'orecchio...sono arrivata davanti al mastodontico negozio di H&M. Non c'ero mai stata...ci sono rimasta intrappolata per 3 ore..almeno...ma davvero intrappolata, non riuscivo a uscire, c'erano un milione di persone, giapponesi, americane, ragazzi tamarri, un delirio. Tutti impegnatissimi a provare, vedere, comprare. Una frenesia che ha preso anche me tutta accaldata che salivo e scendevo dai tre piani senza capire piu niente, con cinquanta vestiti in mano, tutti della taglia sbagliata. Senza riuscire a fermarmi. Mi hanno pure costretto in camerino per ore a cercare di riordinare pantaloni e magliette che vanno tassativamente restituiti ordinati sulla gruccia... io sono pessima in queste cose, solitamente restituisco un malloppone indefinito alla commessa che mi fulmina con sguardo assassino!

Insomma sono uscita con 4 sacchetti in mano, con cose che mi pento solo ora di avere comprato! (Ma giuro non ero in me!) Sudata, sfatta, spettinata, mezza denudata, e con ancora la voglia di comprare! Ma mi sono data una calmata! Eh no, se no rischiavo di far fuori tutto il mio miserando stipendio!

Vabbè...sono passata a vedere pure la libreria del marito di Anna Laura Cantone, davvero molto curata e preziosa. E sono ritornata tutta contenta al treno e poi a casetta a Torino! Stanca ma soddisfatta del mio bel giro!